Il meccanismo propulsore dei Disturbi Dell’UMORE,“ le meta preoccupazioni”.

//Il meccanismo propulsore dei Disturbi Dell’UMORE,“ le meta preoccupazioni”.
Noi esseri umani, a differenza degli animali,  abbiamo una grande capacità che è quella di essere creatori di problemi e di soluzioni. La capacità degli esseri umani di essere contemporaneamente creatori di problemi e di soluzioni, ci conferisce, a mio parere, il potere universale più grande che Dio abbia donato all’intelletto umano. La mia ipotesi e’ che i principali disturbi dell’umore sono provocati dalla nostra impreparazione a pilotare il geniale potere creativo che Dio ci ha donato. Se un cattivo pilota di autovetture produrrà incidenti, un pessimo guidatore del proprio potere creativo produrrà delle “meta preoccupazioni”, quelle che io considero i principali motori responsabili dei disturbi d’ansia. Come sarà meglio compreso in seguito, le “meta preoccupazioni” sono delle preoccupazioni sulle preoccupazioni. La caratteristica che fa delle “meta preoccupazioni” i meccanismi propulsori dei disturbi d’ansia, è che essa genera un circolo vizioso di problematiche irrisolvibili e dannose alla salute. Passo a degli esempi concreti per fare comprendere meglio cosa sono le “meta preoccupazioni”, come si creano e perché sono nocive. Marco è uno studente che deve affrontare un esame universitario. Il pensiero che l’esame possa andargli male, lo mette in ansia( conseguenza emotiva spiacevole). Lo stato disagevole dell’ansia può innescare in Marco due decisioni. La prima è quella di focalizzare la sua attenzione sul problema primario che è l’esame e pertanto elaborare strategie e metodi di studio per aumentare le probabilità di superarlo. La seconda è quella di individuare nel suo pensiero negativo “ potrei non farcela”, la causa responsabile del suo malessere. In questo secondo caso la preoccupazione di Marco non sarà più centrata sull’esame ma sul fatto di potere avere dei “pensieri negativi” sull’esame. In quest’ultimo caso, Marco,inconsapevolmente, usando male il suo potere creativo, genera una “meta preoccupazione“ che è la preoccupazione di avere dei pensieri negativi . Con la creazione di questa “meta preoccupazione”, Marco sposterà il focus della sua attenzione sul pensiero negativo piuttosto che sull’esame, e come conseguenza investirà le sue risorse per non avere pensieri negativi. Anziché affrontare il problema primario che è l’esame, Marco utilizzerà la maggior parte delle sue risorse per contrastare l’insorgenza di pensieri negativi. come ad esempio Il cercare di distrarsi, lo sforzarsi di pensare positivo, il programmarsi delle attività piacevoli per ridurre il livello di agitazione, ecc… In ogni caso, il problema primario iniziale che era quello di sostenere l’esame, verrà accantonato e collocato sullo sfondo, mentre il nuovo problema per Marco diventerà “neutralizzare i pensieri negativi” e l’ansia. Se osserviamo l’impiccio in cui Marco si è incastrato, noteremo che sia i pensieri negativi che lo stato d’animo sono una conseguenza naturale del problema primario che è appunto l’esame. Il pasticcio di Marco risiede nel fatto di essersi generato un problema irrisolvibile, perché lui anziché agire direttamente sul problema(l’esame),   si darà da fare per neutralizzare le conseguenze del problema, mentre quest’ultimo rimane irrisolto. Nel caso di Marco, le sue meta preoccupazioni produrranno anche un immediato circolo vizioso, in cui la conseguenza temuta è generata dalla stessa preoccupazione. Faccio degli esempi. La meta preoccupazione di Marco è di non avere pensieri negativi, nella realtà questa preoccupazione è già un pensiero negativo. La seconda meta preoccupazione di Marco è di non provare una emozione spiacevole quale è l’ansia; nella realtà questa preoccupazione gli produrrà Ansia. Per analogia è come se Marco cercasse di risolvere le perdite d’acqua di un recipiente forato, provando a immettere dentro l’acqua che fuoriesce senza riparare il buco del contenitore. Povero Marco in che casino si è cacciato. Con la speranza di essere riuscito a fare comprendere cosa sono le “meta preoccupazioni” e perché sono pericolose per la nostra salute, se non vogliamo divenire noi ad il prossimo Marco della situazione, leggiamo di sotto la lista delle principali meta preoccupazioni, e se presenti nella nostra vita, potrebbe essere arrivato il momento di prendere la decisione irrevocabile di imparare a neutralizzarle. I motivi che dovrebbero stimolarci a neutralizzare le “meta preoccupazioni” sono che esse sono inutili, presentano problemi irrisolvibili , sciupano risorse e ci fanno stare male.
Elenco delle Principali meta preoccupazioni
a)      Essere preoccupati di avere dei pensieri negativi
b)      Essere preoccupati di essere dubbiosi
c)       Essere preoccupati di essere tristi
d)      Essere preoccupati di essere in ansia
e)      Essere preoccupati di essere annoiati
f)       Essere preoccupati di essere arrabbiati
g)      Essere preoccupati di potere stare male
h)      Essere preoccupati di essere giudicati male dagli altri.
i)        Essere preoccupati di non riuscire a prendere delle decisioni.
j)        Essere preoccupati perché procrastiniamo sempre le cose

Se riconoscete tra queste alcune delle vostre principali preoccupazioni è arrivato il momento di prendere la decisione di boicottarli. So che non è facile, ma diventarne consapevoli è il primo passo da fare per raggiungere tale obiettivo. Se attraverso questo articolo ho centrato l’obiettivo di avervi resi consapevoli di cosa sono le “meta preoccupazioni” e dell’ effetto nocivo che hanno sulla salute, un grazie a me ed un bravo a voi che avete diligentemente dedicato il vostro prezioso tempo alla lettura di questo articolo. Nonostante questo articolo abbia migliorato le vostre competenze di piloti del vostro potere creativo, potreste continuare a essere risucchiati dal circolo vizioso delle “meta preoccupazioni”. Qualora notaste tale esito, non esitate a rivolgervi con fiducia ad un psicologo, possibilmente con specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale, che lavorando al vostro fianco vi aiuterà a renderle innocue e vi allenerà per usare proficuamente e con competenza il vostro potere creativo. Avere più tempo per affrontare  problemi concreti e risolvibili, aiuta a vivere meglio, sereni, più riposati e aumenta le nostre performance lavorative.

Schema delle fasi di sviluppo delle “metapreoccupazioni” e conseguenze negative per l’individuo

Problema primario
sostenere un esame universitario
Preoccupazione primaria
Pensare che l’esame possa andare male
Conseguenze emotiva primaria
Ansia, Paura
Genesi della meta preoccupazione:
Ritenere i pensieri negativi responsabili delle emozioni spiacevoli Meta preoccupazione “iniziare a preoccuparsi di potere avere dei pensieri negativi”
Genesi del meta problema
Cercare di non avere pensieri negativi/ fare in modo  di non procurarsi  emozioni spiacevoli
Deviazione dell’attenzione
Il problema primario( l’esame da sostenere) viene collocato sullo sfondo e l’attenzione si focalizza sui meta problemi appena creati, “non avere pensieri negativi; non provare emozioni spiacevoli”
Creazione del circuito vizioso
La meta preoccupazione è contemporaneamente la conseguenza temuta e lo stimolo attivante “ il primo pensiero negativo e la preoccupazione di non averli” – “ La prima emozione spiacevole e generata dalla preoccupazione  di non  averli
Strategie di fronteggia mento: non pensarci, distrarsi, pensare positivo, sviluppo di evitamenti, ecc
Si mettono in atto risorse cognitive e comportamentali per non avere pensieri negativi ed emozioni spiacevol; essendo conseguenze piuttosto che cause espongono l’individuo a continui fallimenti, le cui conseguenze negative  rafforzano le “meta preoccupazioni” e aggravano il suo malessere
Rinforzi positivi e mantenimento del circuito vizioso
se nell’immediato le strategie di fronteggiamento funzionano, nel medio e lungo periodo falliscono per due motivi principali: il primo è che essendo la conseguenza temuta insita nell’unità di monitoraggio, l’insuccesso è assicurato; il secondo è che il problema primario dimenticato nello sfondo rimarrà irrisolto .
Depotenziamento delle risorse potenziali
Le risorse cognitive e comportamentali sono investite interamente sui “meta problemi” in una lotta titanica dell’esito certo, il fallimento, l’auto alimentazione della meta preoccupazione, e l’esaurimento continuo delle risorse personali.
Mantenimento del problema primario
Poiché l’attenzione dell’individuo è focalizzata sul problema secondario e le risorse continuamente consumate dai tentativi di fronteggiare le “meta preoccupazioni”, il problema primario, rimanendo irrisolto, alimenterà all’infinito il “meta problema”

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