Negli ultimi tempi sempre più persone soffrono del disturbo di attacchi di panico. L’attacco di panico è una reazione d’ansia molto intensa che provoca molteplici reazioni fisiologiche spiacevoli quali giramenti di testa, vertigini, senso di soffocamento, offuscamento della vista, confusione mentale, tremori, sudore, perdita di concentrazione ecc.. A queste sensazioni spiacevoli solitamente si associano pensieri negativi quali la paura di svenire, impazzire, morire soffocati, perdere il controllo e avere un infarto. Quando una persona viene sopraffatta dalla paura di andare in panico, il suo stile di vita può iniziare ad avere cambiamenti negativi molto significativi. Si può iniziare ad avere paura di rimanere da soli a casa e per questo motivo si cerca di stare sempre in compagnia. Si può evitare di prendere la macchina per paura di sentirsi male mentre si è alla guida. Si può evitare di incontrare o frequentare gli amici per timore di sentirsi male e/o di perdere il controllo in loro presenza. Gli incontri sociali quindi aumentano l’apprensione per il timore di essere valutati come persone malate, strane o nella migliore delle ipotesi deboli. In altre parole nel disturbo da attacchi di panico la persona vede ridursi la propria autonomia e autostima. L’individuo affetto da un disturbo da attacchi di panico si sente spesso agitato e l’avvilimento continuo per tale stato può indurlo ad una condizione di tristezza o sfiducia nei confronti del futuro. Purtroppo le persone che iniziano a soffrire di questo disturbo inizialmente provano a nasconderlo per non essere giudicati negativamente dalle persone a loro vicine; solo quando il problema diventa meno contenibile e più evidente allora decidono di affrontarlo e socializzarlo. L’insorgenza di un disturbo da attacchi di Panico puo’ dipendere da condizioni mediche generali o altre cause fisiche. Chi soffre di attacchi di panico dovrebbe effettuare una visita medica per escludere le seguenti patologie organiche
- prolasso della valvola mitralica: un problema cardiaco minore che insorge quando una delle valvole cardiache non si chiude correttamente
- Ipertiroidismo
- Ipoglicemia
Oppure dovrebbe individuare condizioni derivanti da:
- utilizzo di sostanze stimolanti( anfetamina, cocaina, caffeina)
- Astinenza da Farmaci
Esclusa l’origine organica del disturbo, sarebbe opportuno che una persona affrontasse inizialmente il problema con la psicoterapia , specie quella cognitivo comportamentale , prima ancora che con i farmaci a cui si dovrebbe ricorrere, a mio parere, solo se i sintomi presenti sono molto intensi e limitanti. Ad ogni modo si deve agire per evitare che il disturbo si cronicizzi per un lungo periodo. Più l’intervento sarà precoce, più velocemente e più facilmente si riuscirà ad ottenere un processo di guarigione. In un trattamento Psicoterapeutico che ovviamente non prevede l’uso di farmaci, l’obiettivo non è quello di riuscire a non provare più ansia, poiché sarebbe un obiettivo inumano, ma è quello di riuscire a imparare a gestire l’ ansia. In altre parole non deve essere l’ansia a gestire la nostra vita, ma noi a gestire l’ansia. Nel Disturbo da attacchi di panico il problema insorge poiché l’ansia, che nella sua funzione ecologica è un naturale dispositivo che ci segnala un pericolo, si viene a trasformare nel pericolo stesso. Quando questo succede , allora la persona inizia ad avere la paura della paura stessa. Questa condizione genera un meccanismo molto perverso che si autoalimenta :come il cane che prova a mordersi, girerà continuamente su se stesso, in modo analogo, essendo la paura a segnalare la paura stessa, si genererà un circolo vizioso continuo. Lo scopo del trattamento psicoterapico è quello di interrompere il circuito vizioso del disturbo da attacchi di panico. Quando questo succede, la persona guarisce e riprende il mano la propria autonomia ed il proprio benessere. Purtroppo chi soffre del disturbo da attacchi di panico, proprio per il fatto di non riuscire ad essere pienamente autonomo e a fare bene quello che faceva prima, inizia ad avere una percezione di se’ come di una persona debole e incapace. Le autovalutazioni negative che la persona genera su se stessa, a loro volta vengono rafforzate inconsapevolmente, da chi le sta intorno e vorrebbe aiutarla. I familiari e gli amici per il fatto di volerla stimolare sminuiscono spesso il problema che percepisce chi ha il disturbo e per tale motivo suggeriscono di avere più carattere, più forza e determinazione. Ovviamente tutto ciò si ripercuote sulla persona come diretta conferma di quello che già pensa di se stessa ovvero di essere debole, incapace e senza carattere. Nella realtà chi soffre da disturbo da attacchi di panico non è affatto un debole o un incapace ma è semplicemente una persona che porta sulle sue spalle un peso enorme, che è il disturbo stesso. Se noi vedessimo correre due persone di cui una con un peso di 100 kg sulla spalle e l’altra senza alcun peso, non ci verrebbe mai l’idea di giudicare debole o incapace la persona con il peso di 100 kg sulla spalle che si muovesse più lentamente; capiremmo che è il peso a rallentarlo. La stessa cosa succede a chi deve fare i conti con un disturbo da attacchi di panico, in quanto è proprio il carico di questo disturbo che porta sulle sue spalle a rallentarlo e a non permettergli di fare quello che tranquillamente riusciva a fare prima. Spesso chi si rivolge a me per questo genere di problema, mi riporta il desiderio di avere più forza e coraggio ed io rispondo che non è quello di cui hanno bisogno. Nella realtà le persone affette dal disturbo da attacchi di panico più che di coraggio e forza hanno invece bisogno di togliersi di dosso il peso del disturbo che portano sulle loro spalle. Oggi grazie alla psicoterapia cognitivo comportamentale diventa possibile guarire dal disturbo e nei casi meno gravi e cronici anche in tempi relativamente brevi.
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