Fondamentate! Capire cosa è una Psicoterapia per comprendere i primi passi e l’obiettivo da raggiungere. A cura del dott Leonardo Fricano
In che cosa consiste la Psicoterapia?
Molte persone non sanno cosa è una psicoterapia né tanto meno come si svolge. Questa diffusa ignoranza è la premessa che impedisce a molti di capire come ed in che modo può’ essere utile una psicoterapia. Queste constatazioni mi offrono un valido motivo per offrire un necessario chiarimento; la versione che offro rispecchia il mio modo di lavorare e quindi può giustificare il fatto che possa essere differente da quella di altri miei colleghi. Essendo l’approccio al mio lavoro molto pragmatico, ritengo utile condividere con le persone con cui lavoro ogni singolo passo o obiettivo di quello che facciamo ed è proprio quello che intendo spiegare bene in questo articolo. Detto questo, procedo per gradi, ponendo in risalto le questioni che ritengo più importanti sulla psicoterapia.
Cosa sapere, per ridurre le Ansie del primo incontro con lo psicoterapeuta ?
Chi si presenta per la prima volta ad un consulto spesso mi riferisce di essere preoccupato di non sapere cosa dire e come dirlo. Questo problema nella realtà terapeutica non esiste, in quanto è lo Psicoterapeuta a guidare il colloquio e pertanto sarà la sua competenza a guidare l’incontro con le sue domande. Inoltre, sempre all’interno di un clima rispettoso e cordiale, sara’ sempre il terapeuta ad offrire i necessari chiarimenti rispetto alle questioni che vengono sollevate. Altro motivo di ansia può essere il fatto di dovere socializzare un problema personale intimo e importante, di cui per vergogna o per altri motivi non è facile parlare. Anche in questo caso, pur comprendendo la naturale difficoltà a parlare di questioni personali intime, lo Psicoterapeuta conosce la maggior parte delle questioni che gli vengono presentate. Il terapeuta, grazie alla sua preparazione ed alla sua attività professionale, nella maggior parte dei casi conosce molto meglio della persona la problematica che gli viene presentata, motivo per cui, oltre che essere concretamente di aiuto, non si sentirà né minimamente stravolto da quello che gli viene raccontato, né tanto meno mai sarà portato ad esprimere un giudizio etico o morale. Se quanto riferito può già essere sufficiente per affrontare più serenamente il primo incontro con lo Psicoterapeuta, un ulteriore contributo che può accrescere ancora di più un senso di tranquillità è che la legge sulla privacy garantisce per la persona assoluta riservatezza.
Il primo incontro a cosa è utile?
Il primo consulto è utile per svariati motivi: il primo motivo è quello di potere conoscere personalmente lo psicoterapeuta e quindi farsi una idea ben precisa di lui. In altre parole il primo incontro offre l’opportunità di valutare lo Psicoterapeuta e comprendere quanto ispiri in termini di fiducia e di competenza. Inoltre, sempre il primo incontro, offre la possibilità di conoscere lo stile relazionale dello Psicoterapeuta e quanto sia compatibile con il vostro. Questi aspetti sono particolarmente importanti, poiché alla base di una buona ed efficace psicoterapia, la relazione di fiducia tra lo Psicoterapeuta e la persona è un requisito per me necessario e indispensabile.
Quale è l’obiettivo del primo incontro?
Il primo incontro serve a raccogliere le prime informazioni e definire, attraverso il contributo dello psicoterapeuta, in maniera ben precisa quale è la natura del problema e a dare un primo inquadramento all’obiettivo da raggiungere. Se alla fine dell’incontro lo Psicoterapeuta riconosce di avere le competenze per intervenire e ci sono i presupposti per farlo, chiarisce come secondo lui si debba procedere. La persona, rispetto alle conclusioni a cui perviene lo Psicoterapeuta e rispetto alle proprie convinzioni, decide se affidasi oppure no al professionista. Normalmente mi capita che alla fine del primo incontro il 95% delle persone sono avviate ad intraprendere subito una psicoterapia, ma come prassi personale suggerisco sempre di prendersi qualche giorno di tempo prima di decidere. Preferisco lasciare questo lasso di tempo affinché la persona sia ben consapevole della sua decisione e per mettersi seriamente in gioco in questo processo di cambiamento.
In che modo si svolge il primo incontro?
Il modo è molto semplice. Dopo una prima e generale conoscenza della persona (stato civile, età, professione, trattamenti precedenti etc..) lo Psicoterapeuta invita l’altro a indicare il motivo per cui ha chiesto il consulto. Quindi la persona inizia a fornire le informazioni che ritiene pertinenti e nel contempo il terapeuta interviene attraverso domande mirate per approfondire dati , che possano rendere più definita l’analisi della questione posta. Qualora la persona dovesse avere il dubbio iniziale di potere incontrare delle difficoltà a spiegarsi, sarà il terapeuta a risolvere la questione porgendo le giuste domande. Occorre ricordarsi che se da una parte la persona vive il suo problema, dall’altra parte lo Psicoterapeuta conosce molto bene il 98% delle problematiche che gli vengono presentate e pertanto sa quali sono le informazioni che occorre raccogliere. Grazie alla raccolta dei dati e delle informazioni che saranno emerse , il terapeuta verso la fine dell’incontro fornirà una sua prima consulenza su come secondo lui si dovrebbe procedere. A sua volta la persona, ricca di questa consulenza e della esperienza scaturita con il terapeuta, prenderà la sua decisione se accettare oppure no le indicazioni fornite dallo Psicoterapeuta.
Una volta accettata la consulenza dello Psicoterapeuta e presa la decisione di affidarsi a lui, come si procede?
Arrivati a questo punto, lo Psicoterapeuta in cooperazione con la persona stabilisce un numero limitato di altri incontri, normalmente tre o quattro per raccogliere ulteriori dati di approfondimento per potere iniziare e stabilire la Psicoterapia migliore per la persona. Oltre a creare una relazione di fiducia, il terapeuta deve conoscere la storia personale della persona che ha davanti e in un certo senso riuscire, per quanto è possibile, a capire come il problema si sia sviluppato e quale potrebbe essere il migliore modo per affrontarlo. In altre parole, come il medico di base ci invia in un laboratorio clinico per fare le analisi del sangue in base alle quali prescriverà la cura giusta per noi, simile procedimento avviene in un primo approccio psicoterapeutico; nei primi tre o quattro incontri si raccolgono tutti i dati necessari, sia attraverso il colloquio che anche attraverso i test psicodiagnostici, per farsi una idea ben precisa da cui scegliere il trattamento psicoterapico più adatto. Come già detto in precedenza, il mio modo di procedere è quello di informare l’interlocutore di quello che stiamo facendo e del perché lo stiamo facendo. Personalmente non mi piace fare delle cose di cui non capisco il senso; per tale motivo ritengo necessario, coerentemente al mio pensiero, rendere partecipi le persone di ogni singolo passo che svolgiamo insieme.
Una volta raccolte e sistemate tutte le informazioni che si fa?
Una volta che lo Psicoterapeuta dispone di tutte le informazioni necessarie, prepara uno schema riassuntivo del lavoro svolto e restituisce la concettualizzazione. La concettualizzazione è una sintesi che spiega e fa capire alla persona come si è sviluppato il suo problema e come allo stato presente questo problema o disturbo venga in maniera inconsapevole automaticamente alimentato. Se da una parte la concettualizzazione è un chiarimento utile che già da solo fa molto bene alla persona, dall’altra parte consente di capire e di spiegare il trattamento terapeutico che lo Psicoterapeuta sceglierà tra quelli che lui conosce e sa utilizzare. Nel mio caso,essendo io specialista in terapia Cognitivo Comportamentale, esperto in Ipnosi, E.M.D.R, e P.N.L, sceglierò tra questi modelli quello che ritengo più adatto alla persona ed al problema da trattare. Da questo momento in poi, ovvero dopo la concettualizzazione, ha inizio la vera e propria psicoterapia.
Quali disturbi si possono affrontare con la psicoterapia?
DiSTURBI D’ANSIA ; DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO CON E SENZA AGORA FOBIA; DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO; DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO; DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS; DISTURBO DEPRESSIVO; DISTURBI ALIMENTARI; EIACULAZIONE PRECOCE; DISTURBI SESSUALI; CONFLITTI DI COPPIA; FOBIE; DISTURBI DA SOMATIZZAZIONE; COMPORTAMENTI MALADATTATIVI TIPO: IL FUMARE, DIPENDENZA DA GIOCO, ETC..
In conclusione il primo incontro con il terapeuta è molto più semplice di quanto si creda. Inoltre il primo incontro offre una buona opportunità per chiarirsi meglio le idee riguardo come affrontare in maniera efficace la questione personale che abbiamo davanti. Inoltre si chiarisce che il senso dell’incontro non è il solo parlare per sfogarsi( per fare questo basta un amico, non è necessario uno Psicoterapeuta) ma è fare una prima valutazione per decidere come procedere. Dopo il primo incontro, una volta deciso di procedere con i successivi incontri, la seconda tappa è quella di giungere alla concettualizzazione, che a sua volta chiarisce e fa comprendere la natura del problema o disturbo psicologico e il modo terapeutico migliore per affrontarlo. Quindi dopo la concettualizzazione ha inizio la psicoterapia vera e propria il. cui scopo è quello di ridurre l’impatto del disturbo e nei casi migliori a guarire dal disturbo.
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