Il trattamento dei disturbi d’ansia nella psicoterapia cognitivo comportamentale si svolge in una maniera molto semplice. I primi tre o quattro incontri sono dedicati alla conoscenza di cosa disturba il paziente. Il colloquio e la somministrazione di alcuni test, sono gli strumenti che lo psicoterapeuta utilizza per fare un focus sul problema e quali sono le “convinzioni” e i comportamenti disfunzionali” (leggere i paragrafi precedenti) che lo alimentano. Dopo i colloqui preliminari di valutazione, lo psicoterapeuta condivide le sue conclusioni con il paziente per attuare eventuali modifiche e aggiustamenti. Rimanendo in un clima di reciproca collaborazione, lo psicoterapeuta aiuta il paziente a definire concretamente gli obiettivi “possibili” che lui desidera raggiungere. Una volta che gli obiettivi sono stati definiti, questi costituiranno, per il terapeuta e il paziente, delle coordinate di riferimento con cui valutare i progressi del trattamento fino alla sua conclusione. Dopo questo punto, lo psicoterapeuta progetta un programma di allenamento specifico per il paziente allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati. La cooperazione e la piena partecipazione del paziente è fondamentale in un programma terapeutico cognitivo comportamentale in quanto comprende delle attività (homeworks) che il paziente dovrà impegnarsi a svolgere anche casa. Ciò che rende la psicoterapia cognitivo comportamentale un modello di eccellenza e di efficacia nel trattamento dei disturbi d’ansia è che il vero protagonista del trattamento è il paziente, mentre lo psicoterapeuta assume semplicemente il ruolo di allenatore che motiva, supervisiona, corregge e suggerisce durante gli allenamenti. La durata di trattamento nella cura dei disturbi d’ansia è difficile da definire a priori poiché dipende da diverse variabili che sono: da quanto tempo il disturbo è presente; quanto al momento il disturbo invalida le risorse potenziali della persona, quanto il paziente è disposto a impegnarsi nelle attività di allenamento; quanto il paziente è motivato a sfidare le “convinzioni e i comportamenti disfunzionali” che causano il disturbo. Anche se il numero delle sedute necessarie alla soluzione del caso non può essere a priori definito con certezza, il tempo medio varia da 14 a 24 sedute, in alcuni casi possono essere anche di meno e per altri di più. Le sedute sono normalmente distribuite una a settimana o una ogni 15 giorni, il tipo di frequenza preferita viene concordata assieme al paziente Nella maggior parte dei casi, l’inizio di un trattamento psicoterapeutico cognitivo comportamentale produce dopo poche sedute una significativa riduzione del disagio, il quale anche se ancora non risolto, diventa per la persona molto più gestibile e tollerabile.
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