Quando La Coppia Scoppia? La Separazione Legale e’ Sempre L’unica Soluzione?

//Quando La Coppia Scoppia? La Separazione Legale e’ Sempre L’unica Soluzione?

Tra le cause che generano conflitti nella coppia sono le incomprensioni. Il percepire che l’altro partner non comprende i propri bisogni suscita spesso delle emozioni negative, che oscillano tra stati di rabbia, tristezza e risentimento. Chi di noi ha provato la sensazione di sentirsi incompreso, capisce bene quanto questo effetto sia molto sgradevole da percepire. Il più delle volte l’effetto negativo generato dalle incomprensioni viene affrontato, imparando a “sopportarlo”. Cosi come un pallone scoppia quando l’aria immessa supera la sua capacità di tolleranza, in maniera analoga i partner che adottano la strategia del “devo sopportare”, primo o poi superano i propri limiti ed esplodono. Nel momento in cui un individuo supera le proprie capacità di tolleranza si predispone più facilmente ai conflitti. La sensibilità emotiva di un partner verso gli scontri velocizza il superamento del limite di sopportazione anche dell’altro partner e per tale motivo le ostilità tra i coniugi tendono ad aumentare. Si innesca in tale modo un circolo vizioso di incomprensioni che rende la coppia molto più vulnerabile ad andare in escandescenza. Quando la relazione di coppia viaggia intorno ai valori massimi di sopportazione, nei primi tempi si assiste ad un fenomeno molto curioso; dopo ogni conflitto segue un periodo di pace. Questo succede poiché il conflitto da una parte permette di scaricare la rabbia accumulata e dall’altra parte lo scarico emotivo generato dallo scontro, recupera  nuovi spazi di sopportazione. Tutto questo crea una alternanza di cicli tra rabbia e pace. Purtroppo nel tempo questi cicli tra conflitti e pace, diventano sempre più veloci, fino a quando scompaiono e  prevale un continuo stato di guerra. In quei momenti i partner sperimentano momenti di notevole sofferenza. Non riuscendo a trovare con il partner la soluzione al proprio disagio, imparano a considerare l’altro come il principale colpevole del proprio malessere e la separazione diventa l’unica scelta possibile per recuperare il proprio benessere. Attraverso l’analisi di questo processo desidero mettere in evidenza quanto la soluzione della separazione  potrebbe non essere l’unica. Infatti  molte delle coppie che riconoscono di avere raggiunto il loro massimo  livello di sopportazione, possono fare delle azioni concrete per interrompere l’escalation di questo circuito, che porta solo feriti e distruzioni. Con questo non voglio affermare che ogni rapporto può essere sanato, ma intendo fare riflettere sul fatto che moltissime relazioni possono essere recuperate se si prende consapevolezza di alcuni punti. Cosi come noi dobbiamo regolare la pressione delle gomme dell’autovettura, poiché se è troppo alta riduce l’aderenza sull’asfalto e rende facile gli sbandamenti, allo stesso modo dobbiamo monitorare la nostra carica interiore, perché quando una persona raggiunge una pressione interna al limite della propria capacità di sopportazione, è molto soggetta a generare dei conflitti e delle incomprensioni. Magari fatti che in momenti di maggiore tranquillità non avrebbero innescato nessuna ostilità, nei momenti di rabbia appaiono insopportabili. E’ come dire che: nei momenti di rabbia anche una semplice mosca può darci molto fastidio; immaginiamo quindi come la visione, la voce o i semplici gesti del partner, possano nei momenti di rabbia aumentare la nostra collera  anche senza nessun motivo apparente. Quello che intendo sottolineare è il fatto che quando l’umore di una persona è alterato, le capacità di gestione e valutazione degli accadimenti sono anomale e differenti da quelli che sarebbero presenti nello stesso individuo in uno stato di normalità. Già questa consapevolezza potrebbe essere importante per suggerire ai coniugi che soffrono per i frequenti conflitti, di rinviare la discussione da un momento in cui la rabbia percepita è alta ad uno successivo. Attendere che la rabbia si riduca aiuta a non dire al partner cose di cui ci si pentirebbe   dopo. Il vantaggio di affrontare la discussione solo dopo che si è attutita l’ostilità verso il partner è permettere a se stessi di regolare la propria pressione interna prima di una discussione importante. I partner che riconoscono e condividono quanto da me riferito, possono da subito approvare e individuare nella loro relazione tre tipi di zona. La zona rossa(stato emotivo fortemente instabile) che individua una condizione in cui è opportuno rinviare la discussione. La zona Arancione( stato emotivo alterato) che individua una condizione di pericolo in cui si può discutere, ma si  deve essere consapevoli del rischio di potere facilmente deragliare verso la zona rossa. La zona Verde( stato emotivo stabile) , temperata in cui sarebbe preferibile affrontare le discussioni con il partner. Ovviamente la comunicazione tra i partner riguarda altri aspetti che per problemi di spazio non possono essere trattati ed affrontati in un sola volta. Ma questa analisi può essere da spunto a molte coppie, che viaggiano mantenendosi sulla zona rossa, per attuare quanto  è possibile per indietreggiare verso la zona verde. Altresì ritengo importante mettere in evidenza che prima della separazione, la coppia avrebbe il dovere di intercalare come soluzione ai conflitti ed alle incomprensioni anche altre soluzioni , come quella di intraprendere una terapia di coppia. Questa decisione è fortemente auspicabile quando i coniugi rilevino nella loro relazione la persistenza di un sentimento affettivo anche se percepito in maniera debole.Molte coppie dopo una separazione, consapevoli del fatto di quanto tale evento sia stato per loro spiacevole e traumatico, sono disposti ad  accettare nelle nuove relazioni di coppia atteggiamenti e comportamenti del partner che nella loro prima relazione rifiutavano in maniera categorica. Addirittura a distanza di tempo, molti separati rimpiangono di non avere fatto abbastanza per salvare il proprio matrimonio. La possibilità di separarsi è un bene quando il rapporto non può essere recuperato, ma troppo spesso si arriva a tale decisione in uno stato alterato e confusionale che impedisce di valutare altre soluzioni. Il mio suggerimento pertanto è quello di rivolgersi prima che ad un avvocato ad uno psicologo/psicoterapeuta per tentare attraverso una terapia di coppia di recuperare la relazione

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