Impariamo a disimparare

//Impariamo a disimparare

E’ parere comune che imparare sia uno dei processi più difficili e impegnativi per l’essere umano. Nella realtà questo è un convincimento poco corretto in quanto  è più difficoltosa la capacità di disimparare piuttosto che di imparare. Prova ne è il fatto che la maggiore difficoltà nell’imparare una lingua differente o nel cambiare una abitudine  consolidata, risiede nel  continuare ad  utilizzare i vecchi schemi appresi in precedenza. Il reiterare le vecchie abitudini e convinzioni e’ l’ostacolo che impedisce di imparare in maniera più facile e veloce. Provando a immaginare quale tipo di persona riuscirebbe ad imparare più facilmente nuove strade di una città sconosciuta, sarà proprio quella che riuscirà ad abbandonare per prima i vecchi schemi di orientamento della propria città. Viceversa, il tipo di persona che troverà maggiore difficoltà ad orientarsi sarà proprio quella persona che si ostinerà ad utilizzare gli schemi di orientamento appresi nella propria città. In altre parole più che esercitarci ad imparare,  dovremmo allenarci a disimparare, specie quando sentiamo il bisogno di fare procedere la nostra vita in maniera differente e più soddisfacente.  Quello che invece succede è  che più le persone sono aggrovigliate nelle loro problematiche, più diventano rigide e meno propense a disimparare. Sono cosi ferme nei loro convincimenti che tutto sono disposti a fare tranne che a mettere in discussione le loro credenze e comportamenti. In tale condizione riuscire a produrre valutazioni e comportamenti alternativi diventa quasi impossibile, proprio per il fatto di essere poco disponibili a disimparare quello che si sa e si fa. Senza averne piena consapevolezza, proprio per la difficoltà a disimparare ovvero a mettersi in discussione, si genera un atteggiamento di superbia a favore delle proprie convinzioni e comportamenti. Ad esempio il credere che per il proprio problema non ci sia più niente da fare; il pensare di averle provate tutte; l’essere convinti di essere soggetti deboli, falliti o delle nullità; l’essere sicuri che la propria vita sarà sempre un inferno; il credere che tutte o alcune persone siano totalmente cattive o insensibili ecc., il pensare che la soluzione praticabile sia solo una; il ritenere che il proprio sia l’unico comportamento valido,sono tutti quanti esempi di convincimenti e comportamenti che se presenti impediscono alla persona di fare nuovi apprendimenti. In altre parole chi crede in maniera assoluta e con arroganza  nei propri convincimenti e comportamenti, impedisce a se stesso di imparare e di produrre cambiamenti positivi. La difficoltà a disimparare si rende molto spesso più evidente nelle persone dotte e istruite; tanto più esse sono addottrinate di conoscenza,  maggiore sarà  la loro resistenza a mettersi in discussione. Lo stesso fenomeno si verifica a chi, vivendo una problematica che non riesce a risolvere, si crede cosi ferrato sulla sua condizione che trova enormi difficoltà a valutare opzioni differenti da quelle che ha maturato, proprio perché non è disposto a disimparare. L’atteggiamento tipico di chi ha difficoltà a disimparare è quello rifiutare a priori l’esistenza di opzioni alternative, difendendo in maniera ostinata i propri convincimenti e comportamenti. Probabilmente il doversi ricredere su alcuni aspetti di sé, potrebbe voler dire accettare di essersi sbagliati e interpretare questo come un fallimento personale.  Prendiamo esempio da un genio creativo in campo scientifico come Einstein. La sua capacità di pervenire alla rivoluzionaria teoria della relatività è stata quella di interpretare alcuni fenomeni naturali, abbandonando gli schemi e gli indottrinamenti scientifici fino ad allora dominanti. Di contro i suoi più grandi avversari scientifici sono stati proprio quei luminari che si ostinavano a difendere le vecchie teorie. Potremmo fare analoga considerazione per la scoperta di Galileo Galilei.  Anche Gesù stesso ha trovato più nei pastori, quale gente semplice, umile e poco istruita, quelli che hanno creduto  immediatamente alla sua parola ed a riconoscerlo  quale Messia e figlio di Dio. Invece gli Scribi ed i Farisei, quali persone istruite, orgogliose e pieni di sé, sono quelli che invece trovarono enorme difficoltà a credervi, proprio perché ostacolati dai loro indottrinamenti. Come se non bastasse, prendiamo esempio dai bambini; la loro capacità di imparare è molto più potente degli adulti , perchè? Per il fatto che non avendo nessuna roccaforte da difendere in termini di convinzioni e comportamenti, essi sono assolutamente liberi di imparare ogni cosa. Da questa breve riflessione vorrei suggerire agli adulti di imparare ad essere più bambini, per essere più predisposti a rimescolare e modificare convinzioni e comportamenti qualora la propria vita non proceda per come si desidera, allo scopo di poterne generare degli altri nuovi e più utili al miglioramento delle propria qualità di vita. La vita è un continuo cambiamento; predisporsi ogni giorno con curiosità ed apertura alla possibilità di cambiare, genera immediatamente uno strumento molto potente in grado di aprire l’imponente e meravigliosa porta della speranza che già di per  sé è una inesauribile fonte di benessere. La mia raccomandazione è di utilizzare sempre la speranza  e se non la trovate vorrà dire che la superbia e l’arroganza di alcune convinzioni negative vi impediscono di  disimparare. Il video che segue da una dimostrazione di una persona veramente eccezionale che è riuscita a disimparare tutto ciò che avrebbe fortemente limitato la sua vita ed il suo benessere.

Buona visione, con l’augurio  di  non arrendervi mai a quello che desiderate ottenere e come dice il testimone del video ” Voi Potete”.

 

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